Pagine

6 aprile 2009

Il "biomassologo" non esiste

Il segmento più in espansione nel mondo delle energie verdi è quello delle bioenergie, ma in realtà non esiste ancora una figura professionale ad hoc, una specie di "biomassologo", esperto di bioenergie. Finora il mercato si è rivolto a figure ibride, al confine tra agraria, biologia e ingegneria, in grado di sviluppare competenze trasversali. Le professionalità più richieste dalle aziende dovrebbero conoscere le logiche del mercato, i principi della sostenibilità ambientale, l’ingegneria meccanica ed energetica e un po’ di agraria. In pratica, dovrebbero saper applicare i principi della termodinamica a diverse materie prime. Ma il mondo della formazione, in Italia, resta molto frammentario. Attualmente le bioenergie sono presenti nel programma di diversi corsi di studio: scienze forestali, agraria, ingegneria, la preparazione di base è così disseminata in modo trasversale su più fronti. La specializzazione, invece, viene affidata ad alcuni master. Il più attivo è il master internazionale in Bioenergia e Ambiente (Imes), organizzato dal Centro interdipartimentale di ricerca per le energie alternative e rinnovabili dell’Università di Firenze (Crear): giunto quest'anno alla sua quarta edizione, il master focalizza la sua attenzione sulle problematiche legate ai biocombustibili e alla qualità dell’aria, senza tralasciare la legislazione in materia. Si svolge in collaborazione con la Universidade Nova de Lisboa e l’attività didattica è supportata da seminari in videoconferenza con università europee e americane.Poi c'è il master in Gestione delle biomasse e dei processi per la produzione di energia, promosso dal Centro nazionale delle ricerche (Cnr), in particolare dall’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria. Fra gli iscritti dell'anno scorso, il 50% ha trovato subito un impiego, mentre gli altri avevano già un'attività, cha volevano ampliare inserendo nelle loro competenze la consulenza tecnica sulle bioenergie. Le aziende del settore (soprattutto impiantistiche) contribuiscono al master con borse di studio per formazione di proprio personale. A Padova, che vanta un centro di agraria tra i più avanzati d’Italia (l’Agripolis di Legnaro), il master in Bioenergia invece non è stato più riattivato, dopo la prima edizione, per mancanza di risorse. La prima edizione era stata avviata grazie ad alcuni fondi, appartenenti al progetto nazionale ProBio che finanziava sia la formazione che per la ricerca. Oggi questi fondi non ci sono più.

Nessun commento: