Parte finalmente la più grande fabbrica italiana di pannelli fotovoltaici, in quel di Catania, frutto della joint-venture Enel Green Power, Sharp ed STMicroelectronics, che hanno finalizzato ieri un accordo di project financing per 150 milioni di euro destinati allo sviluppo dell progetto. La svolta è arrivata con l’approvazione del Cipe dello stanziamento di 49 milioni di euro per supportare l’iniziativa.
Entra così nella fase operativa (l’accordo iniziale risale a gennaio) la joint venture paritetica 3Sun, di cui sono stati nominati ieri gli organi societari, che ha come obiettivo la messa in opera dello stabilimento a Catania destinato a produrre in modo integrato celle e moduli innovativi.La capacità produttiva iniziale di pannelli, prevista dal secondo semestre 2011, sarà pari a 160 MW all’anno, ma si prevede che la produzione, possa essere incrementata nel corso dei prossimi anni a 480 MW all’anno.
Enel Green Power e Sharp hanno inoltre costituito un’ulteriore joint venture, la Esse (Enel Green Power & Sharp Solar Energy), che ha come obiettivo la realizzazione e gestione congiunta di campi fotovoltaici in Sicilia per un totale di oltre 500 MW entro il 2016, utilizzando i pannelli prodotti dallo stabilimento.
La produzione della fabbrica catanese sarà infatti destinata a soddisfare la domanda dei mercati di Europa, Medioriente e Africa, con particolare riguardo all’area mediterranea, nella quale Enel Green Power e Sharp contano già su un’importante rete di vendita.
3 commenti:
Buone notizie finalmente!
Cara Elena,
mi devo veramente complimentare con il tuo impegno e con la tua grande determinazione nel far sapere a molti ciò che finora troppo pochi sanno, per pigrizia soprattutto. Se ci fossero più persone così informate e responsabili come te, il mondo sarebbe un posto migliore di come è ora. Continua così. Non arrenderti mai. Io, la mia famiglia e i miei amici siamo dalla tua parte.
Eugenio
Ottimo investimento, ma la domanda che ci si pone è come combattere con i pannelli cinesi, tra l'altro di ottima qualità prodotti con manodopera di costo pari ad 1/5? Non è sufficiente produrli in Italia in quanto il costo del trasporto dalla Cina all'Italia incide non più di 2-3 €/mq.
E che la Cina non si è ancora attrezzata in pieno per questa produzione. Ormai quasi su tutti i prodotti si combatte ad armi impari.
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