Il presidente Obama lancia un piano di investimenti in grandi opere pubbliche, soprattutto nel settore dei trasporti, da 50 miliardi di dollari in sei anni, per rimettere in moto l'azienda Usa.
Seppure non della portata del Recovery Act, il piano di stimolo economico da 787 miliardi di dollari approvato il 17 febbraio dell'anno scorso, i numeri del piano delineato ieri a Milwaukee, in occasione del Labor Day, sono significativi: 240mila chilometri di strade da risistemare, 6.400 chilometri di linee ferroviarie da ammodernare o costruire da zero (incluse quelle della rete ad alta velocità) e di 240 chilometri di piste di atterraggio, alle quali si aggiungerà un nuovo sistema di controllo del traffico aereo su base satellitare.
In più, il presidente Usa ha annunciato l'intenzione di dare vita a una banca per gli investimenti infrastrutturali che avrà come propria mission esclusiva la realizzazione di opere pubbliche e che ridurrebbe non poco il peso e i margini di manovra del Congresso in questo settore.
Come intenda finanziare queste iniziative Obama non lo ha detto, lasciando ad anonimi "funzionari governativi" il compito di far capire che i fondi dovrebbero venire dal taglio ai sussidi economici concessi all'industria del petrolio e del gas.
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Per la crescita Obama punta sui lavori pubblici. L'Europa assiste immobile
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