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13 dicembre 2010

L'energia del sole galoppa: da 1 a 3 gigawatt in un anno

Continua la corsa del fotovoltaico in Italia, il Paese di Bengodi degli incentivi. Più che una corsa, un galoppo: in base agli ultimi dati, sembra che entro fine anno l'energia del sole avrà a disposizione ben 3 gigawatt di pannelli installati, contro 1 gigawatt di fine 2009. Triplicare la potenza in un anno è un risultato di non poco conto, che dimostra quanto facciano gola i sussidi governativi del conto energia, che gli italiani pagano in bolletta. Soprattuto ora che il governo di Madrid ha dimezzato gli incentivi spagnoli e Parigi ha bloccato con una moratoria quelli francesi fino a marzo, per eccesso di richieste. Qui, invece, il conto energia continua, seppure ridotto del 18-20% dal 1° gennaio.

Ma la corsa al solare italiano nel 2010 non sarà da attribuire al calo imminente degli incentivi? "Le previsioni, basate sugli investimenti già in corso, sono di aggiungere altri 2 gigawatt anche l'anno prossimo", risponde Valerio Natalizia, nuovo presidente del Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, che rappresenta 137 aziende del settore, con un giro d'affari di un miliardo e mezzo, equivalente al 75 per cento del mercato. Quindi non è solo il canto del cigno di un settore destinato a ridurre ben presto le sue aspettative. "Al contrario", conferma Natalizia, che è anche direttore generale della filiale italiana del primo produttore mondiale di inverter, Sma. "L'obiettivo italiano di 8 gigawatt al 2020 ci sembra molto modesto, tanto che l'avremo già raggiunto entro il 2014. E quindi chiediamo al governo di alzarlo almeno a 15 gigawatt".

Stesso scenario è tratteggiato anche da Gianni Chianetta, presidente di Assosolare e amministratore delegato di Bp Solar Italia. "Questo aumento rapido di volumi si registra anche a livello mandiale e determina un trend di decrescita del costo degli impianti", precisa Chianetta. Ma ci vorrà ancora una decina d'anni per raggiungere la grid parity, cioè il momento in cui un kilowattora generato da fotovoltaico sarà davvero competitivo con uno prodotto da fonti tradizionali. Nel frattempo, gli incentivi pagati in bolletta da tutti gli utenti elettrici continueranno a mettere la differenza. "Ma attenzione - fa notare Chianetta - da 15 anni gli italiani pagano in bolletta false rinnovabili che pesano per l'80% del prelievo complessivo". Chianetta si riferisce alle famose "fonti assimilate" della componente Cip6, che altro non sono che scarti di raffineria e simili, altamente inquinanti ma incentivati nello stesso calderone delle fonti verdi.

La rivoluzione solare, nel frattempo, sta portando in Italia tutti i big del settore. Sul fronte delle installazioni, il direttore per il fotovoltaico di E.on, Christophe Jurczak, ha annunciato una serie di progetti solari da 300 megawatt per l'Italia e la Francia, nella convinzione che questa fonte raggiungerà nel giro di 3 anni la stessa maturità dell'eolico. I primi 16 megawatt saranno completati in Italia entro metà 2011. La cinese Suntech, primo produttore di moduli fotovoltaici del mondo, ha scelto di installarsi in Italia con una sede ad Agrate Brianza da cui controllerà tutti i mercati del Sud Europa. La rivale cinese Upsolar ha aperto una sede a Treviso, guidata dal direttore generale Enrico Carniato, e ha già in cantiere un primo grande progetto da 7 megawatt ad Alessandria. Un altro competitor cinese, Yingli, ha aperto da poco una sede a Roma. "Crediamo fortemente nel notevole potenziale del mercato italiano, dove attualmente la richiesta di moduli Yingli è molto elevata", ha detto Liansheng Miao, numero uno di Yingli Green Energy. La portoghese Martifer Solar, che offre impianti solari chiavi in mano, è cresciuta a ritmi esponenziali da 8 dipendenti nel 2008 ai 60 attuali, con sede centrale a Milano. Il fondo olandese Ampere ha esordito nel fotovoltaico italiano con l'acquisizione di una quota di maggioranza in un portafoglio d'impianti a terra per 9,7 megawatt sviluppati da Winch Energy, che resterà socio di minoranza delle iniziative.

Si potenzia anche la filiera a monte. La fabbrica di pannelli più grande d'Italia è già in cantiere a Catania, grazie alla joint venture fra Enel, Sharp e StMicroelectronics, e dovrebbe cominciare nel 2011 la produzione di 160 megawatt di pannelli all'anno. E' stata avviata anche la terza linea di produzione di silicio destinato al fotovoltaico dello stabilimento Memc di Merano, con cui il gigante americano raddoppierà la capacità dell'impianto, con l'assunzione di altri 80 dipendenti. Nel triennio 2007-2010 il gruppo ha investito nello stabilimento di Merano 190 milioni di euro complessivi.


2 commenti:

paolo mazzanti ha detto...

Non comprendo questo entusiasmo sullo sviluppo del fotovoltaico in Italia. Il Terzo Conto Energia, valido dal 1/1/2011 al 31/12/2013 limita l'incentivazione per tutti i tre anni a 3,35 gWp, se non sbaglio.
Ed il piano italiano per le rinnovabili, presentato a giugno 2010 alla CEE, non prevede entro il 2020 il 2,64% delle rinnovabili da fotovoltaico e lo 0,46 da solare a concentrazione, o sbaglio ancora?

elena comelli ha detto...

Mazzanti, lei ha ragione, ma non tiene conto di un dato sociale, più che economico: il fotovoltaico, per quanto poco possa contribuire alla potenza installata nazionale, è la fonte più adatta alla generazione distribuita, con cui ogni privato potrebbe coprire il proprio fabbisogno. Da questo punto di vista, devo ammettere anch'io, che non li amo, il valore dei pannelli. Resta il fatto che il solare a concentrazione ci darà molte più soddisfazioni. Ma forse, più che in Italia, in Nord Africa.