Per Jason McLennan, l'edificio ideale dovrebbe essere "efficiente ed elegante come un fiore". Obiettivo quanto mai ambizioso, tanto che esistono solo tre costruzioni al mondo, secondo lui, ad averlo raggiunto. Edifici viventi, capaci di interagire con l'ambiente circostante dialogando da pari a pari con la natura, senza "interporsi" fra lei e l'uomo che ci vive dentro, ma inserendovisi in maniera armonica. Un po' quello che aspirava ad ottenere Frank Lloyd Wright nei suoi progetti più stimolanti. I tre edifici che sono riusciti a raggiungere il Living Building Standard, la massima certificazione esistente in materia di sostenibilità, conferita dall'istituto di McLennan, l'International Living Future Institute, sono un punto di riferimento mondiale per tutto il settore.
L'Omega Center for Sustainable Living di Rhinebeck, New York, il Tyson Living Learning Center di Eureka, Missouri, e l'Energy Lab della Hawaii Preparatory Academy a Kamuela, Hawaii, sono state le prime costruzioni a ottenere una certificazione completa. La realizzazione di questi tre progetti segna un punto di svolta fondamentale nel movimento ambientalista, con la dimostrazione del fatto che gli edifici possono essere progettati per beneficiare gli ecosistemi in cui vivono e non va dato per scontato che li danneggino soltanto. Un edificio, per raggiungere lo standard "living", deve esibire tutti gli otto petali del fiore, sfoggiando performance da dieci e lode in materia di acqua, energia, salute, materiali, posizione, equità sociale, bellezza e procedure di costruzione. Un "living building" deve generare tutta l'energia di cui ha bisogno attraverso fonti rinnovabili, utilizzare materiali non tossici e dare un senso di benessere a chi ci abita, senza trascurare il senso estetico dell'architettura. Se riesce a soddisfare tutti i requisiti del programma a un anno dalla fine dei lavori, può ottenere la certificazione.
Poi c'è anche la possibilità di ottenere una certificazione parziale, solo su alcuni degli standard richiesti, come nel caso di una residenza privata canadese a Victoria, British Columbia. L'abitazione, soprannominata Eco-Sense, era iniziata come un progetto molto più modesto, ma si è sviluppata strada facendo in un'impresa esemplare, caratterizzata da un design passivo, dotato di un impianto fotovoltaico e solare termico. Assicura un risparmio energetico e idrico del 90%, servizi igienici di compostaggio, la raccolta dell'acqua piovana e il riutilizzo delle acque reflue, tetto verde e pavimenti e finiture naturali. Il tutto integrato nell'ambiente circostante secondo un design moderno e piacevole. Ciascuno di questi progetti promette di fornire un nuovo modello super-efficiente, sano, acqua-indipendente di edificio a zero consumi di energia.
Il target altissimo di McLennan - che è anche il fondatore del Cascadia Green Building Council, la sezione del Nord Ovest americano della società di certificazione Leed (Leadership in Energy and Environmental Design) - ha finora impedito la diffusione del suo modello a livello di massa, ma un centinaio di progetti di "edifici viventi" sono in via di sviluppo. E' alla luce di queste esperienze che si stanno rivoluzionando i processi di progettazione e costruzione in tutto il mondo.
L'Omega Center for Sustainable Living utilizza un impianto naturale di trattamento di tutte le acque reflue per un campus di 80 ettari nella Hudson Valley. Produce più energia di quanta ne consumi con tre diversi impianti fotovoltaici, di cui uno sul tetto e uno su una parete dell'edificio principale. Ha utilizzato per la costruzione solo materiali atossici e naturali. Sorge su un sito già occupato in precedenza da altri edifici e in origine addirittura da una discarica. Come organizzazione non-profit, Omega offre esperienze educative diverse e innovative che ispirano un approccio integrato al cambiamento personale e sociale rivolto all'ambiente, con seminari che ospitano fino a 23.000 persone l'anno.
Il Tyson Center ospita un laboratorio di ricerca ambientale della Washington University di St Louis (Missouri) e sfrutterà l'edificio certificato come strumento educativo per i suoi studenti, con grandi aule aperte sull'esterno. Fornirà un paesaggio vivente per gli studi sulla sostenibilità degli ecosistemi. E' rivestito di legni raccolti sul posto e il tetto è ricoperto di pannelli fotovoltaici, che coprono tutto il fabbisogno di energia. L'acqua potabile è fornita da un sistema di raccolta dell'acqua piovana senza componenti chimiche. Le acque reflue sono filtrate con un ciclo naturale. Tutti i rifiuti umidi hanno un sito di compostaggio. Il sito era precedentemente occupato da un parcheggio all'aperto, trasformato in un giardino piantumato.
L'Energy Lab of Hawaii Preparatory Academy è stato concepito come un laboratorio scolastico dedicato allo studio delle energie alternative. Tutta l'accademia, che ospita bambini e ragazzi dall'asilo al liceo, produce l'energia che consuma e il progetto è stato pensato per trasmettere agli studenti una coscienza ambientale tramite le sue caratteristiche. Il sito era precedentemente occupato dall'area di compostaggio. L'edificio soddisfa il proprio fabbisogno di energia con pannelli fotovoltaici, filtra le acque reflue, raccoglie l'acqua piovana, ha utilizzato per la costruzione prevalentemente materiali locali, ma ha dovuto importare alcuni oggetti introvabili sul posto, aggravando la propria impronta ambientale, che è stata poi alleggerita con una particolare attenzione ai processi costruttivi.
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