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31 luglio 2013

Bisin: senza il credito perderemo la ripresa

MILANO Ricapitalizzare le banche e restituire i debiti della pubblica amministrazione alle imprese. Per cogliere il venticello della ripresa, sono queste le due mosse più importanti da portare a termine prima dell'autunno, secondo Alberto Bisin, economista della New York University.

La fiducia delle imprese è in aumento...
"Si vede che hanno colto qualche segnale di crescita, forse nuovi ordini dagli Stati Uniti, dove siamo chiaramente in uscita dalla crisi. Ma attenzione, per cogliere queste opportunità bisogna dare fiato alle piccole e medie imprese, da cui dipende da sempre la crescita economica dell'Italia".
Come?
"Prima di tutto bisogna ripagare i debiti della pubblica amministrazione. Ora si sta parlando di un piano di rientro sui 10 miliardi: mi sembra un'ottima mossa, che sarebbe molto importante mettere a segno entro l'autunno".
E poi?
"Poi bisognerebbe spingere le banche a rimettersi sul mercato del credito alle imprese, da cui si sono ritirate perché lo considerano troppo rischioso".
Già , ma come spingerle a rimettersi in pista?
"Le banche italiane si devono ricapitalizzare, lo dice anche Mediobanca, che vedrebbe con favore un intervento dello Stato, con la creazione di una bad bank, per ripulire i bilanci dai crediti incagliati e inesigibili. A mio parere bisognerebbe convincere la banche stesse a ricapitalizzarsi. E' chiaro che non fa mai piacere ricapitalizzarsi quando i prezzi sono così bassi, ma in certi casi non si può fare altrimenti. Di ricapitalizzarsi quando i prezzi sono alti, del resto, sono capaci tutti".
Le banche si sentono anche esposte alla crisi dei titoli di Stato...
"All'inizio della crisi, le banche italiane sono state spinte dal governo a comprare a mani basse titoli di Stato, considerato uno sforzo patriottico. In realtà è stato un investimento profittevole per gli istituti di credito, ma non per il Paese, che ha visto sparire dal mercato la liquidità necessaria per far funzionare le imprese. Ora bisognerebbe convincerle che non è più patriottico comprare titoli di Stato, ma mettere fine al credit crunch nei confronti delle imprese".
Una volta si chiamava "moral suasion"...
"Esattamente. Il governo puà fare molto per influenzare il comportamento del sistema creditizio italiano. Solo se le imprese avranno la possibilità di finanziarsi sul mercato, potranno cogliere le opportunità che potrebbero arrivare di qui a qualche mese".

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